Questo Rosso di Valtellina firmato Ar.Pe.Pe. riflette un'indole giovanile e un'eleganza quanto mai espressiva e moderna, un capolavoro della cantina valtellinese. Chiavennasca in purezza, nome locale per identificare il Nebbiolo delle Alpi, fermenta a contatto con le bucce, rimanendo in macerazione per 69 giorni in tini di legno. Matura per 6 mesi in tini e botti di legno, completando il processo di affinamento in contenitori di cemento e in vetro.Rosso rubino intenso quasi granato, propone al naso delicate sensazioni di bacche selvatiche e di anice stellato, con richiami spiccati di erbe alpine. In bocca sorprende per spessore ed eleganza, con un finale netto di ottima persistenza.
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LO STILE BROVIA? IL TERROIR L’azienda nasce nel 1863 a Castiglione Falletto. Una meticolosità ed una filosofia che difendono senza compromessi l’espressione identitaria dell’uva e del territorio al di là delle mode, donano vini di grande personalità. Purezza, eleganza e complessità sono racchiuse in ogni bottiglia. Giacinto, scomparso nel 2014, ha lasciato in eredità l’esperienza di oltre 60 vendemmie. Elena Brovia lavora in vigna seguendo un’ottica biologica, certificata. In cantina, suo marito Alex Sanchez gestisce vinificazione e invecchiamento senza interventi tecnologici che possano modificare la naturale espressione dell’uva e di ogni singolo terroir.
Fino agli anni ’80 troviamo qualche ceppo di Chardonnay nei vigneti vocati al Pinot Bianco. È nel 1982 che lo Chardonnay viene vinificato per la prima volta in purezza per merito della Cantina San Michele-Appiano. Da allora questo vino ha vissuto un importante sviluppo. Si presenta magnificamente succoso, invitante e con una lunga persistenza.
Il Pinot Bianco costituisce il vitigno bianco maggiormente coltivato. I freschi venti notturni discendenti dal massiccio della Mendola ed i terreni ghiaiosi a contenuto calcareo forniscono la condizione ideale per trasformare le uve in un vino bianco fresco ed equilibrato.
Questo rinomato vitigno predilige le quote più elevate dando il meglio di sé fino a 900 metri di altitudine. Il Müller Thurgau convince per l’aroma fruttato, così come per la vivace acidità.
Il “Goldmuskateller”, solitamente conosciuto per il suo sottofondo dolce, nella Cantina San Michele Appiano viene invece vinificato secco. Ne risulta un bicchiere che appaga il palato grazie alla sua spiccata e fresca acidità, un gusto pieno e caratterizzato da una classica nota di salvia.
Tanto strutturato quanto fresco, il Gewürztraminer della "linea classica" di San Michele Appiano è vino piacevolissimo grazie ad una carica aromatica ben definita, di grande eleganza. Speziato e persistente, di gran beva, l'Alto Adige Gewürztraminer DOC di San Michele Appiano è esempio didascalico di questo vitigno così famoso originario proprio di queste zone, le colline comprese tra Termeno ed Appiano.
Il territorio attorno al Lago di Caldaro è da secoli la più importante e conosciuta zona di coltivazione della Schiava. I vigneti posti sulle dolci colline lungo la Strada del Vino producono una Schiava armonica, morbida e setosa, che assicura una beva franca e fruttata.
Questo leggendario vino rosso altoatesino è detto “la regina della Schiava”. Grazie ai pendii scoscesi della zona di Santa Maddalena, a Bolzano, che forniscono un microclima ideale, viene garantita una varietà autoctona le cui uve riescono a dispiegare pienamente un inconfondibile aroma intenso e fruttato. Il Santa Maddalena, con una struttura al contempo delicata ed intensa, si traduce in una beva fine ed elegante.
Il Pinot Nero, “Blauburgunder” o “Pinot Noir”, è uno dei vini rossi più apprezzati ed ambiziosi. È anche un vitigno che non si adatta a qualsiasi condizione e costituisce sempre una sfida sia in vigna, che in cantina. Grazie ai suoi profumi raffinati ed al suo carattere inconfondibile gode di grande prestigio. Nelle colture più fresche, ma anche soleggiate di Appiano, il Pinot Nero sviluppa il suo pieno potenziale generando un vino corposo ed elegante.
Il vitigno Lagrein è autoctono dell’Alto Adige ed è proprio in questo territorio che viene prevalentemente coltivato. La storia della coltivazione del Lagrein in queste terre risale al XIV secolo. Oggi è annoverato fra i migliori vini rossi della regione. Questo Lagrein presenta un profondo colore rosso scuro, un corpo strutturato e begli aromi speziati.