Il progetto vitivinicolo dell'azienda è molto rigoroso e si basa su poche e semplici regole. Cura maniacale della vigna e del frutto. Vinificazione rispettosa. Supervisione metodica e non interventista dei processi naturali di trasformazione del mosto in vino.
Il progetto vitivinicolo dell'azienda è molto rigoroso e si basa su poche e semplici regole. Cura maniacale della vigna e del frutto. Vinificazione rispettosa. Supervisione metodica e non interventista dei processi naturali di trasformazione del mosto in vino.
Il Siccagno Nero d’Avola di Arianna Occhipinti è un vino rosso fresco, minerale ed elegante, ma allo stesso tempo selvatico, grintoso e suadente. Per dirlo con le parole di Arianna, un vino “che ha un che di nobile e di aristocratico, ma anche malinconico come un poeta”.
Lasciato fermentare in acciaio, a temperatura controllata e con i soli lieviti autoctoni, il Terre Siciliane Grillo IGT “Vignaverde”, della cantina Marco De Bartoli, è giovane, fresco e vivo, simbolo puro del vitigno autoctono grillo, e dei territori dove la stessa uva cresce. Sperimentazione e rispetto per le tradizioni si uniscono, così da creare un vino fragrante e vivace, che non smette mai di stupire.
Non è possibile parlare del Verdicchio dei Castelli di Jesi, uno dei grandi vini bianchi italiani, senza sottolineare la personalità di Natalino Crognaletti, anima di quella splendida realtà che porta il nome di Fattoria San Lorenzo.
Dalla cantina di Montecarotto, la provincia è quella di Ancona, escono infatti ogni anno vini di straordinaria espressività, eleganti e distesi, tra i migliori esempi non solo delle Marche ma di tutto il Centro Italia.
Su una lieve collina si erge il casale abitato dalla famiglia Scala da diverse generazioni. Al suo interno si trova anche l'antica chiesetta edificata per voto da un antenato della famiglia. Questo lembo di terra in cui si coltiva il guardavalle, si chiams ''Vescovado''; da qui trae origine il nome di questo vino.
“Ad incarnare attualmente l’anima più intima della Maremma enoica c’è senza dubbio il lavoro di Antonio Camillo. E la sua spiccata e franca umanità rende questo merito ancora più significativo. I vini da lui plasmati si sono imposti sottovoce, soprattutto grazie ad un ciliegiolo declinato come nessuno aveva mai pensato di fare nel recente passato, distinguendosi per uno stile ben leggibile, dai tratti originali e dalla personalità acclarata.”