Il Primitivo di Gioia del Colle proviene da vigneti di 8 ettari delle colline murgiane, nella frazione Spinomarino di Gioia del Colle. L'agricoltura è biologica. La fermentazione è spontanea, con macerazione breve, in acciaio. L'affinamento è di 6 mesi in acciaio, 6 in botti di rovere di Slavonia da 7,5 ettolitri e 6 mesi in bottiglia.
Il Primitivo di Gioia del Colle proviene da vigneti di 8 ettari delle colline murgiane, nella frazione Spinomarino di Gioia del Colle. L'agricoltura è biologica. La fermentazione è spontanea, con macerazione breve, in acciaio. L'affinamento è di 6 mesi in acciaio, 6 in botti di rovere di Slavonia da 7,5 ettolitri e 6 mesi in bottiglia.
Il Ciliegiolo di San Ferdinando è un vino rosso fresco e speziato, affinato per 5-6 mesi in acciaio. Al naso regala note di prugna e marasca, mentre il sorso è un equilibrio millimetrico tra morbidezza e freschezza, con piacevoli tannini
Si dice che la prima traccia di distillazione del rum risale al 1651 sull'isola di Barbados. La piantagione vintage è un perfetto esempio di rum dell'isola, allo stesso tempo voluttuoso, liscio e fruttato. Distillata nel 2005, questa annata è una miscela di pot still e colonna ancora distillazione dalla West Indies Rum Distillery. Pieno di personalità, ha un'età di 11 anni alle Barbados e 2-3 anni in Francia e offre aromi di torrone, menta al cioccolato e noce candito, evolvendosi accanto all'arancia candita e alla vaniglia con un finale dolce.
Il Marinetto di Sergio Arcuri è un vino rosato che coniuga struttura e alcol con finezza e freschezza. Vinoso, consistente e dalla beva inconfondibile, questo vino è un piccolo rosso che sa di mare. Un vino poliedrico che si trasforma a seconda di abbinamenti e temperature.
ìAmaro da meditazione, strutturato all’olfatto ed al gusto, con note fresche ed erbacee dovute alla presenza, tra gli altri ingredienti, dell’alloro, del finocchietto selvatico, della liquirizia calabrese e delle scorze di arancio. Un’eccellenza in edizione limitata con etichetta in serigrafia, affinata per dodici mesi in barrique di rovere francesi.
“Fabio Motta è una delle rivelazioni bolgheresi degli ultimi anni. Dopo la laurea in agraria e l’esperienza in cantina da Michele Satta avvia il suo progetto, oggi solido nella definizione stilistica dei vini e nell’organizzazione complessiva. Siamo ai piedi della collina di Castagneto Carducci, in località Le Pievi, dove vengono coltivate le varietà a bacca nera, mentre in zona Fornacelle ci sono quelle bianche, a cominciare dal vermentino. La morbidezza del Merlot, la fibra elegante del Cabernet, la complessità del Sangiovese. Un vino che racconta in modo semplice la ricchezza di Bolgheri: maturità mediterranea e beva succosa.
Nel calice ha una tonalità che richiama il giallo paglierino. Al naso si sviluppano sentori floreali e fruttati, dove pesca, pera e agrumi si alternano a gelsomino. All’assaggio è fresco, vivace, scorrevole, caratterizzato da un gusto sapido. E’ un vino che ha una naturale predisposizione ad accompagnare pietanze a base di pesce e crostacei. Ottimo anche con i frutti di mare, è assolutamente da provare con i troccoli con gamberi e arancia.